PROGETTI SOSTENUTI
Oltre vent’anni a sostegno di progetti educativi e di sviluppo, promuovendo la dignità della persona
“La pace è una via umile. Percorriamola insieme.”
La Campagna Tende 2025/26 di AVSI pone al centro la pace, scelta come segno e come necessità del nostro tempo. In un mondo attraversato da guerre, divisioni e violenze contro innocenti, cresce il desiderio di una pace autentica, concreta, capace di nascere dal quotidiano e non solo dalle grandi dichiarazioni.
“La pace non è un’utopia spirituale: è una via umile, fatta di gesti quotidiani, che intreccia pazienza e coraggio, ascolto e azione”,
ha ricordato Papa Leone XIV.
Sono parole che descrivono bene anche l’esperienza di AVSI: una presenza operosa e paziente accanto alle persone più vulnerabili, in villaggi, scuole, ospedali e comunità, dove la pace si costruisce ogni giorno attraverso l’ascolto e la vicinanza. I progetti AVSI — e chi li sostiene — sono dunque azioni di pace, segni concreti di un bene che cresce nel silenzio e genera speranza. Per questo il titolo della Campagna diventa anche un invito: “La pace è una via umile. Percorriamola insieme.” Come ricorda il cardinale Giambattista Pizzaballa, Patriarca Latino di Gerusalemme:
“I grandi non potranno mai realizzare la pace, se i piccoli non la vivono già. Per avere la pace, non basta denunciarne l’assenza: occorre il coraggio di costruirla, nonostante tutto.”
La pace è un cammino che parte da ciascuno di noi, nella relazione semplice e quotidiana con chi abbiamo accanto. AVSI invita tutti a unirsi in questo percorso, per trasformare ogni gesto in un seme di pace che, giorno dopo giorno, può diventare vita nuova per molti.
I PROGETTI che sosteniamo nell'edizione 2025
Palestina. Educazione e aiuti umanitari
Nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania, AVSI continua a sostenere bambini e famiglie colpite dalla crisi. Tra febbraio e maggio 2025, oltre 40.000 persone hanno ricevuto 800 tonnellate di aiuti grazie alla collaborazione con il Patriarcato Latino di Gerusalemme. In parallelo, AVSI supporta sei scuole, cinque delle quali legate alla Custodia di Terra Santa, garantendo istruzione e speranza a Gerusalemme Est, Betlemme e Gerico.
Ucraina. Educazione e protezione per chi fugge dalla guerra
La guerra ha interrotto scuola e quotidianità per migliaia di bambini ucraini. AVSI risponde con spazi sicuri e accoglienti: i Community Center, dove si intrecciano educazione, protezione e sostegno psicosociale. In Italia, con il partner Emmaus, accompagniamo giovani rifugiati, famiglie vulnerabili e ragazzi con disabilità in un nuovo percorso di autonomia, tra casa, lavoro e relazioni che curano.
Libano. Un centro per ricominciare
Dopo mesi di bombardamenti e sfollamenti, il sud del Libano è ancora ferito. In questo contesto fragile, il centro educativo Fadaii è diventato un punto fermo per oltre 1.300 bambini e le loro famiglie. Qui, ogni giorno, AVSI offre ascolto, attività educative e sostegno alla ricostruzione, lavorando accanto alla comunità per restituire un futuro a chi ha perso tutto.
Siria. Dispensari della speranza
In Siria, dove il sistema sanitario è al collasso, milioni di persone non hanno accesso alle cure. Con il progetto “Dispensari della speranza”, AVSI porta assistenza medica gratuita in sei strutture territoriali, raggiungendo anche chi vive lontano dagli ospedali. Dopo anni di guerra, ogni visita, ogni cura, è un segno concreto di dignità restituita.
Italia. Una casa, un legame, un nuovo inizio
Ogni anno migliaia di minori stranieri arrivano soli in Italia, senza una famiglia né un luogo sicuro. AVSI, insieme a Famiglie per l’Accoglienza, promuove l’affido familiare come risposta concreta: forma chi accoglie, accompagna i ragazzi e rafforza la rete di solidarietà sul territorio. Perché nessun adolescente resti solo nel momento più fragile della sua vita.
Giordania. Educare i giovani alla memoria e alla speranza
Con Pro Terra Sancta, AVSI coinvolge oltre 1.200 giovani in percorsi educativi alla scoperta della storia e del patrimonio culturale giordano. Valorizzare i siti cristiani, riscoprire le radici comuni, costruire dialogo: così la memoria diventa un ponte tra generazioni e un seme di speranza per il futuro.